Francesco Lollobrigida, che ha ribattezzato il suo ministero dell'agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste, il 23 novembre ha risposto a un'interrogazione in relazione all'emergenza cinghiali: "Ritengo opportuno ricordare a tutti noi che siamo di fronte a una innegabile emergenza sanitaria, che causa enormi danni all'incolumità pubblica, al sistema sanitario ed enormi danni alle attività economiche soprattutto nelle aree rurali. Il nostro Paese è invaso da un numero di cinghiali che lei ha sottolineato essere di più di due milioni. Non esistono cifre precise sulla popolazione dei cinghiali. […] Occorre modificare l'art. 19 della legge 157/1992 prevedendo la semplificazione delle procedure per l'adozione dei piani di abbattimento approvati dalle regioni, e adottando disposizioni per l'attuazione dei piani in maniera rapida ed efficace. Su questo tema abbiamo avuto contatti con ISPRA e il Ministro dell'Ambiente e abbiamo organizzato una cabina di confronto tecnica per arrivare alla proposta di modifica normativa”.
È un'affermazione importante che si sposa con quella pre-elettorale in cui aveva dichiarato di essere cacciatore: in tempi di emergenza cinghiali serve mettere mano alla 157 per il bene degli agricoltori, degli allevatori e dei cittadini. Occorre, però, che non si tratti di provvedimento emergenziale, ma sia strutturato coinvolgendo le rappresentanze dei cacciatori e degli agricoltori.
Invia il tuo commento