All’inaugurazione lo stesso ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, si è dichiarato piacevolmente sorpreso dal seguito della manifestazione. «Sono qui a testimoniare quanto questo mondo sia intimamente connesso con un modello che rappresenta la parte buona della Nazione e che coinvolge le persone per bene e i tanti sportivi che ci onorano nel mondo portando a casa risultati di eccellenza. Nonché una filiera che dà lavoro a persone per non farle arrendere a un tasso disoccupazione che aumenta e cui non si può rispondere con bonus, prebende od operazioni come il bonus di cittadinanza. Questo mondo è importante per l’economia, ma anche per la cultura perché alcune armi sono vere opere d’arte».
Ha poi ricordato la recentissima circolare applicativa, firmata con il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, che si propone di risolvere i problemi interpretativi del regolamento europeo sul bando del piombo nelle zone umide. Un documento che giunge in risposta alle istanze dei cacciatori e delle loro associazioni e «riduce al minimo i disagi dei cacciatori, classificando le zone umide nella maniera più specifica, evitando interpretazioni restrittive sulla vigilanza». Il ministro ha poi sottolineato che «il nostro governo non è mai stato al gioco di chi criminalizza attività venatoria e cittadini che sono controllati più degli altri perché hanno il porto d’armi». Ha ricordato l’epocale legalizzazione del 9x19 e si è poi assunto l’impegno di risolvere in modo sensato l’emergenza cinghiali e anche del lupo, senza pregiudizi e tenendo conto delle migliori pratiche europee.
Patrizio Carotta, amministratore delegato di EOS show, aveva in precedenza illustrato i numeri del settore. «Abbiamo fatto la fiera più bella, attrattiva, immersiva, coinvolgente. Sempre più rispondente a quanto meritano la produzione “made in Italy” e il mercato. È forte, fortissima, la componente del made in Italy in questo settore, seconda solo a quella statunitense. Il che è motivo di orgoglio e ci spinge ad aspirare a qualcosa di più anche dal punto di vista fieristico».
Quella passata è stata l’ennesima annata da record per la produzione italiana di armi: oltre 1.140.000 armi sportive prodotte, l’87% delle quali viene esportato in tutto il mondo. A guidare la classifica sono le armi lunghe sportive e da caccia. Il valore complessivo del comparto, tra produzione diretta e attività collegate alla caccia e al tiro, ammonta a 7,5 miliardi di euro, pari allo 0,42 per cento del Pil. E il numero degli occupati nel settore armi e munizioni, includendo l’indotto, è pari a 19 mila, considerando anche i settori correlati alle attività legate a caccia e tiro si arriva a 80 mila. Le licenze in fatto di armi nel 2021 erano 1.222.537, il 96% delle quali per tiratori (543.803) e cacciatori (631.304). Annata da incorniciare anche per il settore outdoor nel 2021: un incremento complessivo del 27% del “sell in” in Italia con 986 milioni di prodotti in più immessi sul mercato, soprattutto abbigliamento e calzature al +16%. Il trend sembra confermato al rialzo per il 2022 (+17,4% il sell-out registrato nei primi mesi del 2022).
Nel nostro Paese, i pescatori sportivi e ricreativi sono circa 2,5 milioni. La manodopera impegnata è di circa 15 mila unità. Il giro di affari dell’indotto è stimabile in circa 2,8/3 miliardi di euro e comprende le spese sostenute da ogni pescatore.
Lo sport ha rilevanza straordinaria nel settore. L’ha sottolineato Luciano Rossi, presidente FITAV e recentissimo presidente della Federazione internazionale del tiro ISSF, che poi ha presentato la World Cup 2023 in programma al Trap Concaverde dall’8 al 17 luglio prossimi. Jean François Palinkas, presidente della FITASC, ha poi riconosciuto il ruolo trainante a livello mondiale all’organizzazione sportiva italiana e all’industria armiera italiana.
Si è concluso con un appello alla politica a prendersi le sue responsabilità il convegno “Lupo risorsa o problema?”, organizzato dal Coordinamento nazionale Cacciatrici Federcaccia e da Federcaccia. Giorgia Romeo, del Centro studi e ricerche di Federcaccia ha sottolineato la presenza di 3.600 lupi nel Paese, stando ai dati Ispra, dato che comprende non solo il lupo italiano, ma anche gli ibridi. Il professor Paolo Ciucci dell’università La sapienza di Roma ritiene imprescindibile la gestione della specie, cosa che in Italia non accade, diversamente dagli altri Paesi europei. Non sono gli scienziati a dover trovare soluzioni, ma i politici, vista la drammaticità della situazione che ha registrato solo nell’attuale stagione venatoria la predazione di oltre 300 cani da caccia, da tartufo e domestici prelevati nelle vicinanze delle abitazioni. Il Coordinamento delle cacciatrici sta impegnandosi a raccogliere tutti i dati possibili proprio sulle predazioni per sottoporre la fotografia più precisa possibile al ministero dell’Ambiente, affinché questo possa poi prendere le decisioni atte a risolvere il problema, che provoca altissimi livelli di allarme nella popolazione.
Nella “Fishing Arena” la Regione Veneto ha presentato la “carta ittica regionale”, uno strumento di enorme importanza nell’ottica di gestire adeguatamente le acque venete. Il “Progetto Salmonidi”, invece, descritto con grande chiarezza dall’assessore Cristiano Corazzari, ha l’obiettivo di contrastare il devastante effetto della “tempesta Vaia” che nel 2018 ha praticamente azzerato i popolamenti ittici di alcuni corsi d’acqua del Nord-Est. Verranno effettuati interventi di ripopolamento di alcuni torrenti e una parte delle risorse disponibili sarà impiegata per potenziare e ripristinare importantissimi incubatoi grazie ai quali rinforzare in particolare la popolazione della trota marmorata.
Nel padiglione 6, ancora domani, l’esposizione canina di taratura internazionale dell’ENCI, Ente nazionale della Cinofilia italiana. Oggi sono stati giudicati 314 cani di 71 razze venatorie e oltre 400 delle altre razze (domani 490 cani di 66 razze per caccia, in tutto circa 1.000 cani).
Importante il convegno sulla ricerca genetica nella specie canina. Stefano Frattini, genetista veneto dell’ENCI, ha spiegato come siano importanti i test genetici per favorire il benessere dei cani. Il presidente dell’ENCI, Dino Muto, ha rafforzato il messaggio lanciando il nuovo servizio che prevede un test di laboratorio che comprende tutto il genoma del cane e, poi, l’iniziativa ENCI denominata “Allevatore certificato”, che attribuisce un riconoscimento ulteriore agli allevatori più meritevoli, secondo parametri restrittivi.
EOS show 2023 prosegue fino a lunedì 13 a Veronafiere. Per accedere a EOS sono previsti due ingressi: Re Teodorico, in viale dell’Industria e San Zeno, in viale del Lavoro. È possibile lasciare l’auto nei parcheggi P4 e P7. Uno specifico parcheggio è riservato agli espositori.
L’orario per domani è 9-18 e 9-16 il lunedì 13/2. Il biglietto si può acquistare sul sito www.eos-show.com a 13 euro (+spese) oppure alla biglietteria a 17 euro per chi è munito di porto d’armi, a 20 euro l’intero, effettuando sempre la registrazione dei dati. L'accesso ai minori è consentito solo se accompagnati dai genitori o da persona da questi delegata. I minori di 13 anni non pagano. L'accesso per le persone con disabilità, e per il loro accompagnatore, è gratuito. Anche in questo caso sarà necessaria la registrazione per entrambi, presso la biglietteria. Il quartiere fieristico di Veronafiere, durante i giorni dedicati ad EOS, può accogliere cani muniti di guinzaglio e museruola.
Quest’anno le armi si possono provare al celebre Trap Concaverde di Lonato (BS), a soli 30 minuti da Veronafiere, che eccezionalmente per EOS si è dotato di linee dedicate alle armi rigate e alle pistole. Servizio di navetta ogni 30 minuti dall’ingresso di EOS, sabato e domenica dalle 9,30 alle 16,30.