Fondazione UNA–Uomo, Natura, Ambiente, nel corso della manifestazione Futura Economia X l’Ambiente, dedicata all’impegno delle aziende e ai loro progetti strategici nell’ambito della sostenibilità, a Brescia dal 2 al 4 ottobre, ha presentato il suo progetto “Operazione Paladini del Territorio”, che ha previsto su tutta la penisola interventi di ripristino e pulizia di territori naturali degradati. Nella settimana dal 21 al 29 maggio, i circoli venatori di tutta Italia sono infatti intervenuti in quasi 100 siti locali degradati, raccogliendo oltre 20 tonnellate di rifiuti. L’operazione, che ha coinvolto complessivamente oltre 3000 persone, ha creato benefici a più di 2 milioni di persone che vivono nei territori interessati dalle azioni di pulizia e ripristino. Maurizio Zipponi, Presidente di Fondazione UNA, ha spiegato che tramite queste giornate all’insegna dell’ecologia, la Fondazione sostanzia il suo impegno nella comunicazione della nuova figura del cacciatore come “Paladino del Territorio”, cioè custode degli equilibri faunistici e naturali dell’ecosistema.
La massiccia partecipazione all’iniziativa dimostra che il cacciatore italiano si approccia all’attività venatoria con forte senso etico e di responsabilità, rappresentando un elemento utile e positivo a garanzia del mantenimento degli equilibri naturali. La caccia, quindi, è anche vigilanza sui territori a rischio di episodi di bracconaggio e cura infusa nella tutela del patrimonio naturale in cui si agisce. “La presenza di così tanti volontari è testimonianza dell’impegno profuso dai cacciatori a difesa dei territori e delle zone naturali, indipendentemente dalla stagione. Il Paladino è attivo 365 giorni l’anno e l’attività venatoria non si esaurisce con la fine della stagione di caccia”.
Fondazione UNA ha anche presentato l'ambizioso progetto "Biodiversità in Volo", realizzato in collaborazione con Federparchi – Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve Naturali, nato per sensibilizzare l’opinione pubblica contro i fenomeni di bracconaggio a favore della tutela delle specie protette presenti nei diversi parchi italiani. L’attività venatoria in quanto sostenibile e responsabile, lontana dal bracconaggio e, al contrario, a favore della tutela delle specie protette, è infatti uno dei valori fondanti di Fondazione UNA, che promuove la figura del cacciatore come Paladino del Territorio, custode degli equilibri faunistici e naturali. Ciò è alla base della sinergia e collaborazione con Federparchi, con cui, sotto il nome del progetto “Biodiversità in Volo”, Fondazione UNA ha organizzato una serie di escursioni all’interno dei parchi sul territorio italiano, in particolare il Parco Nazionale del Gran Paradiso, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, e il Parco Regionale della Maremma.
"Insieme a Federparchi abbiamo deciso di creare un progetto che parte dalla comunicazione degli sforzi che i parchi stanno compiendo in favore della tutela delle specie protette, per arrivare a scardinare i miti negativi sulla caccia, accomunata erroneamente al bracconaggio", ha dichiarato Renata Briano, Presidente del Comitato Scientifico di Fondazione UNA – “Bisogna infatti tenere sempre a mente che l’attività venatoria è un’attività legale, che si fonda sui risultati di ricerche scientifiche che stabiliscono la quantità dei prelievi possibili durante le stagioni di caccia. Per questa ragione, è una pratica sempre sostenibile, al contrario del bracconaggio che è una attività al di fuori della legge, che attenta alla biodiversità".
Sul tema è intervenuto anche Giampiero Sammuri, Presidente di Federparchi: "Delle circa 500 specie presenti in Italia, solo 59 sono cacciabili, e spesso sono quelle la cui proliferazione costituisce un danno per il mantenimento degli equilibri dei nostri territori. Per questo è importante far comprendere all’opinione pubblica la grossa differenza che c’è tra il cacciatore ed il bracconiere, ossia tra chi opera seguendo la legge e le disposizioni della comunità scientifica e chi invece agisce al di fuori della regolamentazione nazionale".
L’attività venatoria è quindi da intendersi come strumento positivo e, soprattutto, efficace nel mantenimento degli equilibri naturali. Anche per questo, dal 2020 Fondazione UNA è entrata a far parte di IUCN, Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, portando il mondo venatorio in uno dei principali luoghi di scambio e dialogo sui temi della biodiversità, insieme ad altre associazioni ambientaliste europee.
Tra gli obiettivi di Fondazione UNA vi è da sempre quello di favorire il dialogo sui temi urgenti legati alla sostenibilità; quello del cibo, in particolare nel contesto di crisi attuale, è un tema attorno al quale tutti gli attori di rilievo sono chiamati a riunirsi, per discutere delle possibili soluzioni che possano portare a ragionare su un futuro sostenibile con efficacia.
"Fondazione UNA si pone come soggetto attivo nel cambiamento del paradigma alimentare contemporaneo, per questo siamo entrati in contatto con l’Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo, con cui abbiamo educato cacciatori, ristoratori ed istituzioni all’utilizzo consapevole di una fonte di proteine animali pienamente sostenibile, come la selvaggina", ha dichiarato Maurizio Zipponi, Presidente di Fondazione UNA nel corso di un incontro con il fondatore di Slow Food Carlo Petrini.
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